Flash sul lavoro

9 October 2022 1 By EH(?)

“La porta della dignità di un uomo è il lavoro”.
Sintesi perfetta di una verità sacrosanta e… allo stesso tempo, il negativo fotografico della sua negazione nel “caso Hasler”.

Concetto ribadito nella mattinata di oggi (8 ottobre 2022) dal papa nel discorso ai partecipanti all’Assemblea della Fondazione “Centesimus Annus Pro Pontifice”, ricevuti in udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. Momento conclusivo della Conferenza Internazionale, durata due giorni, sul tema “Crescita inclusiva per sradicare la povertà e promuovere lo sviluppo sostenibile per la pace”, promossa dalla Fondazione che trae il nome dall’Enciclica promulgata nel 1991 da San Giovanni Paolo II nel centenario della “Rerum Novarum” di Leone XIII, pietra miliare nella dottrina sociale della Chiesa.

Riflettendo sullo sviluppo in “senso etico” della realtà economica, che impegna gli aderenti alla Fondazione, Bergoglio ha replicato un ammonimento, con parole dello stesso tenore già sentite dalla sua voce: «Guardare un altro dall’alto in basso, è lecito farlo soltanto in una situazione: per aiutarlo a sollevarsi. Non di più. Questo è l’unico momento lecito per guardare dall’alto in basso».
Aiutare l’altro a risollevarsi dall’indigenza. È il tasto su cui batte ossessivamente.

È, questo, uno dei capisaldi del cristianesimo. Vale per ogni genere di bisogno: materiale e morale; nella stretta delle vecchie come delle nuove povertà. Povertà che impongono la conversione a quella nuova “fantasia della carità” invocata dal Papa polacco nella Lettera Apostolica “Novo Millennio Ineunte” (50), indirizzata a tutto il popolo di Dio, a conclusione del Grande Giubileo del 2000.

Il papa regnante esorta di frequente – e non potrebbe fare diversamente – a guardare con umiltà ogni fratello e ogni sorella “da rispettare nella sua dignità”.
Rispetto della dignità e dei diritti della persona. Di ogni persona.
Oh, quante belle parole!

Se non fosse che… le parole non bastano a modificare la realtà. Tanto più se la realtà tradisce azioni e comportamento incoerenti e incongruenti.

Carità è – anche e prima di tutto – solidarietà, condivisione. Vicinanza reale, praticata e non solo predicata. Una “cacciata” – nel mentre si tuona ad ogni piè sospinto contro la “cultura dello scarto” – non può in alcun modo rappresentare l’eccezione che conferma la “carità” con cui ci si prodiga a parole.

«Non guardare mai nessuno dall’alto in basso è lo stile di ogni operatore di pace. È lecito farlo solo per aiutare a sollevarsi».
È stata la raccomandazione a conclusione del discorso rivolto oggi ai convegnisti della “Centesimus Annus Pro Pontifice”.

Maria Michela Petti
08 ottobre 2022