Al gallo dalla vita insolita

28 November 2021 0 By EH(?)

Un pomeriggio d’estate, girovagando per la cittadina di montagna,
mi ritrovai nella piazza dove per la festa padronale svettava l’albero della cuccagna.
Come una bambina incantata, rivolto lo sguardo all’insù,
ti notai in cima al campanile e presi a fantasticare su come tu ci abbia visti da lassù.
Con la mente tornai a quando eri finito lì non per aver preso il volo
ma, per un preciso intento, piazzato in quel posto come un colombo torraiolo.

Eccoti apparire ai miei occhi tutto ringalluzzito per l’inatteso salto di qualità
ben meritato, suppongo avrai pensato, per il modo tutto tuo di esercitare la sovranità.
In realtà, di punto in bianco, senza sapere il percome né il perché,
tanti secoli fa, per decisione del papa eri diventato un nontiscordardimé.
Con un paese intero ai tuoi piedi gongolavi al pensiero di non avere più rivali
e, sempre sul chi va là, aspettavi il momento giusto per attivare le corde vocali.

Abituato a strapparci con un chicchirichì dal dolce far niente, al primo albeggiare
da quella diversa postazione il nuovo giorno ti eri preparato a salutare.
Bastò un attimo e il sogno svanì: il tuo canto ormai era stato silenziato.
Nelle case la gente continuava a sonnecchiare e ti sentisti abbandonato.

Dove erano finite le galline che erano solite accorrere ad ogni tuo richiamo?
Peccato non esserti mai accorto prima che dei voltagabbana noi non ci fidiamo!
E ti toccò scoprire il brutto tuo destino: volteggiare in balia delle correnti,
ininfluente qual eri diventato, nel continuo mutare dei venti.

Tanto tempo è passato da quel dì.
Povera banderuola! rimasta lì,

elemento decorativo e nulla più.
Persino le bufere sembrano impietosirsi
e non ti fanno più girar la testa all’impazzata.
Quanti camaleonti si aggirano, sempre, qua giù!
Abili, come equilibristi sul filo, a destreggiarsi
nel turbine di parole rovesciate su una mente ingannata.

Mentre tu, caro il mio gallo, sceso dal pinnacolo campanario
puoi continuare a gloriarti di essere pur sempre il re del pollaio.

Maria Michela Petti
28 novembre 2021