… Non c’è due senza tre …

28 Marzo 2020 4 Di EH(?)

28 marzo 2017 – 28 marzo 2020

Tutto si riduce davanti a quei camion dell’Esercito Italiano che trasportano centinaia di bare dalla Città di Bergamo ai crematori delle Regioni limitrofe.

Tutto si riduce davanti alle immagini che ci giungono dai reparti di terapia intensiva di tutta Italia, in particolare del Nord.

Tutto si riduce davanti alle sofferenze di tante famiglie per la perdita di parenti, soprattutto anziani, anche se già ammalati, dai quali non ci si può neppure accommiatare degnamente.

Tutto si riduce davanti alle lacrime di medici ed infermieri, davanti alle loro smorfie di dolore, alle loro fatiche di settimane nei reparti affollati degli ospedali.

Tutti si riduce davanti ad una pandemia mondiale che prima ha colpito la Cina, e non sembrava interessare noi che guardavamo con disinteresse e spesso anche con estrema sufficienza le immagini provenienti da Wuhan.

Poi sono bastate poche settimane per far sbarcare questo male invisibile e subdolo anche nella nostra Nazione e nel nostro intero Continente.

Parenti lontani, preoccupazione di genitori lontani dai propri figlio, parenti all’estero per lavoro o studio… ci si ritrova più o meno da un giorno all’altro impotenti: qui non contano i soldi, le conoscenze, le influenze: siamo tutti sulla stessa barca; poche le armi per combattere: una lotta al momento impari con un nemico strisciante. Colpisce alle spalle, nell’invisibile, si trasmette tra parenti, amici… e pare non risparmiare nessuno.

I portatori sani, gli asintomatici… quelli che magari sentendosi bene sono a lavoro, a svolgere lavori necessari per la quotidianità e per la sopravvivenza di tutti e poi ci si ritrova positivi…. Senza sapere il perché.

Impossibile per me non pensare a ritroso a questi ultimi tre anni, esattamente tre: 28 marzo 2017 – 28 marzo 2020.

Non si può paragonare questa immane tragedia globale alla personale tragedia del singolo, ma ciascuno di noi vive la propria esistenza che è fatta anche di queste cose. Sono pensieri che si condividono e che possono essere letti, apprezzati, non letti, cancellati, ignorati, contestati oppure…. presi come spunto per chi da anni, sta perpetrando la battaglia a favore e/o soprattutto contro di me.

Con oggi si compiono tre anni dal ‘FATTO’ o dal ‘CASO’: insomma chiamatelo come volete. Il 27 marzo 2017 ricevevo un biglietto di convocazione, freddo, impersonale, nel quale venivo appellato come a tutti dicevo di non volere: CAVALIERE. E so benissimo CHI e PERCHÉ invece ha dichiarato ai giornalisti che AMAVO farmi chiamare CAVALIERE, anzi LO AVREI ADDIRITTURA PRETESO.

Il tutto però parte parecchi mesi prima con l’invio di lettere ‘anonime’ a vari personaggi di spicco in Vaticano. Quasi tutti destinatari pilotati. Di fatti, in dieci anni di lavoro in una Segreteria Generale ne ho viste di lettere anonime: TUTTE, PUNTUALMENTE CESTINATE SENZA DARE ALCUN CREDITO. ERA LA REGOLA. Alcune erano molto dettagliate e precise, oserei dire, ipoteticamente veritiere. Quella di cui ho pubblicato alcuni stralci e seguirà il completamento, è stata presa come spunto per addebitarmi colpe nel colloquio del 28 marzo 2017, esattamente TRE ANNI FA.

Ora, non è difficile comprendere la dinamica di chi e come possa aver fatto passare per veritiere cose assolutamente non vere o delle quali esistono prove inconfutabili del contrario (ovviamente mai prese in considerazione).

Come pure è estremamente facile capire e sapere CHI ha DETTAGLIATAMENTE prodotto i numeri delle ore straordinarie da me effettuate, tralasciando di dire però che non era il sottoscritto a decidere di farle e a disporre a piacimento. CHI ha disposto il pagamento TASSATIVO delle ferie arretrate (una persona che ha voluto farlo per tutti i dipendenti e non solo per me) e di conseguenza CHI era a conoscenza della cifra esatta che fu calcolata per definire l’importo DA ME RIFIUTATO MA CHE FUI OBBLIGATO AD ACCETTARE PERCHE’ BONIFICATO IN MODO COATTO.

CHI SI E’ RECATO PERSONALMENTE PRESSO LA FILIALE DELLA BANCA?

INFINE CHI HA INVENTATO CHE LA COPERTURA IN VETRORESINA di UN TERRAZZO FOSSE STATA REALIZZATA IN AMIANTO E AVESSE MESSO A RISCHIO L’INCOLUMITA’ DI CHISSÀ CHI….

Ben inteso, SI TRATTA DI PERSONE BEN DISTINTE TRA LORO, CHE HANNO BEN VOLENTIERI PROMOSSO ED ESEGUITO ORDINI DI UNA MENTE.

Dopo tre anni alcune cose vengono a galla, altre necessiteranno di qualche tempo in più. Ma è giusto che si sappia. Poiché quasi tutte queste persone, sottolineo QUASI TUTTE, sono ai loro posti di comando ed in parte ricoprono posti di maggior rilievo (ovvero promozioni)…. NON SI TRATTA SOLO DI LAICI.

A tre anni di distanza non si può dire che Hasler abbia scelto la via del silenzio. Tuttavia, Hasler non è un mercenario e non parla per soldi. Hasler parla solo ed esclusivamente perché vuole la VERITA’, ben conscio che è un termine sconosciuto ad alcuni. Hasler è stato preso per troppo tempo in giro, perché “TANTO NON PARLA”. I ricatti striscianti e meno striscianti sono stati moltissimi. Le voci messe in giro altrettante.

Tre anni sono tanti…. Il silenzio non ha pagato. Il caso risulta archiviato senza alcune se ed alcun ma….

NESSUNO ha voluto verificare NULLA. E soprattutto nessuno ha voluto interpellare ME. Solo scansarmi, cambiare marciapiede ecc. E fornire numeri di cellulare e NOMI ai giornalisti.

Voci su interessamenti al caso, su aiuti a me ad alla mia famiglia…. Tutte voci messe in giro come ‘chiacchiere da lavandaia’. Sappiamo da parte di chi ed il perché. Del resto la lavanderia ha molti addetti. Addetti che vantano anche una credibilità.

Il ricordo, come una ricorrenza annuale delle ferite che ancor sanguinano in abbondanza.

Per chi vorrà leggere e continuare a seguire il ‘caso’.

A tutti voi, a tutti noi, un abbraccio (a distanza) e l’auspicio che questo periodo di difficoltà collettivo e comunitario possa essere presto superato!

Eugenio, 28 marzo 2020 – III Anniversario