Sfavorevole a Libero Milone la Sentenza d’Appello

23 Luglio 2025 1 Di EH(?)

Due le domande avanzate dal sito “Silere non possum” che pesano come macigni sulla Sentenza di Appello – sfavorevole per gli appellanti – nella causa intentata per “ingiusto licenziamento” dall’ex, primo, revisore generale del Vaticano Libero Milone e dal suo vice Ferruccio Panicco, deceduto nel giugno 2023.

Sentenza allegata a supporto di una pubblicazione (in data odierna: 23 luglio 2025) dal titolo fin troppo eloquente e che ben sintetizza la cronistoria e l’analisi circostanziata della vicenda, senza giri di parole, come è nello stile del sito: “Gendarmeria, ricatti, microspie: Milone stritolato dal sistema. La Corte d’Appello come Pilato”.

Del tutto superfluo ogni altro commento alla notizia (al link di seguito) da parte di chi scrive, per dare seguito alle varie “puntate” dedicate – su questa mia pagina e rilanciate da: www.eugeniohasler.info (e piattaforme social correlate) – a questa storia giudiziaria trascurata dalla stampa (specie italiana) in tutt’altre faccende affaccendata.

Pertanto: mi limito a fissare le due domande dell’articolo in oggetto che mi hanno particolarmente colpito, anche per i motivi fin troppo noti a chi ha avuto la bontà negli anni (troppi! – per chi vuole intendere…) di leggerci relativamente al “caso Hasler”.

«… quale professionista serio sarebbe disposto a lavorare oggi nelle istituzioni vaticane, sapendo che il sistema tollera — e addirittura protegge — abusi di potere, arresti senza base legale, rimozioni forzate, minacce e ricatti? In un contesto in cui la tutela giuridica sembra essere l’eccezione, e non la regola, il rischio non è solo quello di ingiustizie individuali, ma di una fuga generalizzata delle competenze. Chi mai si affiderebbe a uno Stato che tratta i propri collaboratori come pedine sacrificabili, senza garanzie né giustizia?»

«Ma viene da chiedersi: dov’è Cristo in tutto questo? Prendere delle persone, diffamarle e calunniarle pubblicamente, delegittimarle e impedire loro anche di poter lavorare, senza prove, senza processo, senza uno straccio di riscontro concreto: può tutto questo accadere nel cuore della Chiesa? E per volontà di chi? Di un “privato cittadino” – così viene definito, con ironico candore – che ha usato la Gendarmeria per scopi personali? È uno Stato di diritto o siamo ormai nel Far West?»

Questa la conclusione dell’articolo di “Silere non possum” (dal quale riprendo anche la foto):

«…finché mancherà il coraggio di riconoscere i propri errori, la Santa Sede resterà prigioniera di un circolo vizioso che, con cadenza regolare, la trascina – insieme alla stessa immagine del Papa che in realtà dovrebbero tutelare – sulle pagine di tabloid e giornali scandalistici».

Mi si permetta accennare al grave danno, inimmaginabile e incalcolabile, arrecato – oltre tutto per motivi mai chiariti – anche ad Hasler. Così come doverosamente evidenzia l’articolo – interessante e illuminante – relativamente alla vicenda Milone-Panicco.

https://silerenonpossum.com/it/sentenzaliberomilonecorteappello-22luglio2025-vaticano

Maria Michela Petti
23 luglio 2025