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17 June 2020 0 By EH(?)

Consiglio clinico dall’ udienza generale di oggi, 17 giugno 2020:

«… quando ci viene voglia di condannare qualcuno e ci arrabbiamo dentro – arrabbiarsi fa bene ma condannare non fa bene -, intercediamo per lui: questo ci aiuterà tanto».

“Arrabbiarsi fa bene”! Questa mi sembra una “ricetta” da brevettare… O nasconde, forse, il tentativo inconscio di cercare un’attenuante alle arrabbiature provocate e scongiurare l’inevitabile, sacrosanta, “condanna”?

E dire che un alto prelato, mostrando una pelosa preoccupazione nei miei confronti, si era premurato – ormai circa due anni fa – di farmi pervenire il messaggio che: “quando il vetro è rotto… salvaguardare il fegato”. Tradotto: avrei dovuto rassegnarmi alla rovina (per non dire peggio) della vita di mio figlio, paragonato ad un vetro rotto.

Non c’è che dire… concorrenza ai medici…

Mi piace ricordare la saggezza del detto: chi rompe paga e i cocci sono suoi.

Sarà la convinzione dell’efficacia terapeutica delle arrabbiature a determinarne la somministrazione a piene dosi? In questo caso, e solo in questo, in perfetta coerenza.

Sforzandomi un po’, ricordo spesso a me stessa che: «la carità è paziente…non si adira… ma si compiace della verità». Questo il promemoria che straccia ogni altro suggerimento e non smetterò di perseguire la verità, confidando esclusivamente nelle promesse evangeliche e nell’aiuto di Dio.

Maria Michela Petti