Lezione ai “laudatores”

26 May 2020 1 By EH(?)

«Per quanto un Papa possa essere carismatico, l’immagine del Papa non è un prodotto da vendere, né le sue parole vanno mai assolutizzate e i suoi gesti riempiti di significati che non ci sono. C’è il Papato, che va oltre il Papa. E c’è la Chiesa, che va al di là di ogni storia».

Con quest’affermazione si conclude un’accurata analisi della personalità e del ruolo strategico di direttore della Sala Stampa vaticana – ricoperto dal 1984 al 2006 da Joaquín Navarro-Valls – pubblicata ieri, nel primo anniversario dell’intitolazione a lui della sala riservata ai vaticanisti, su “Vatican Reporting” da Andrea Gagliarducci e rilanciata sul suo blog dall’editore di www.korazym.org Vik van Brantegem, che de “el portavoz” fu assistente, durante gli anni del suo lungo servizio presso la Santa Sede.

Pur senza averlo conosciuto di persona, l’autore dell’articolo ipotizza che sarebbe questa la “lezione” imprescindibile per la comunicazione vaticana, soprattutto oggi, al tempo di internet e dei social che hanno reso “preponderante ” la narrativa, «anche a costo di ingigantire fatti che potrebbero essere ridimensionati». Nella Santa Sede di quel «Papa Santo e dell’esplosione mediatica – ribadisce Gagliarducci – non si cercava un gesto per fare significato, si sceglieva un gesto per il suo significato».

Per una felice coincidenza, la ricorrenza di ieri si è combinata con la celebrazione della 54.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, dedicata proprio al tema della narrazione.

«Forse Navarro- Valls oggi sarebbe un pompiere, più che un incendiario. Di fronte alle tante narrative che si giustappongono, sarebbe probabilmente colui che riporterebbe tutto ad una situazione più accettabile, invitando – insiste il giornalista – a non cercare significati laddove non ci sono, andando a diminuire l’impatto delle affermazioni ideologiche.

Perché Navarro-Valls ha vissuto in un’epoca di guerra subdola contro la Chiesa, ma oggi si troverebbe a fare i conti con una guerra aperta in cui la controinformazione dei nemici della Chiesa ha stranamente preso nell’intimo anche gli uomini di Chiesa».

Maria Michela Petti