Chi ci capisce è…Bravo

4 Luglio 2023 1 Di EH(?)

Sì, Bravo. Con iniziale maiuscola, per mettere in risalto il quoziente d’intelligenza, oltre il comune, necessario per decifrare alcune dinamiche al di fuori della portata di un cervello qualunque…
Non esattamente in riferimento ad una delle tante guardie armate arruolate dai signori di epoche remote, come quelle alle quali il Manzoni riservò un ruolo di supporto determinante nel matrimonio ostacolato dei Promessi Sposi.

Sabato scorso, 1° luglio 2023, a conclusione del mandato del card. Ladaria Ferrer, il papa ha nominato suo successore – nella carica di Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede e di Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale – l’attuale arcivescovo di La Plata (Argentina) Mons. Victor Manuel (“Tucho”) Fernández, che “prenderà possesso degli incarichi a metà settembre 2023”.
L’annuncio, da parte della Sala Stampa vaticana, è stato accompagnato – insolitamente – da una Lettera del pontefice al neonominato, con precise indicazioni circa il compito affidatogli e con un duro attacco (al secondo capoverso) che ha suscitato non poche reazioni indignate. “Il Dicastero che lei presiederà altre volte è venuto ad usare metodi immorali. Erano tempi in cui, piuttosto che promuovere la conoscenza teologica, si perseguivano possibili errori dottrinali. Quello che mi aspetto da lei è certamente qualcosa di molto diverso”.

“Metodi immorali”, non precisati. E dai Palazzi, che si continua a definire “Sacri”, sono filtrati subito malumori tradotti dal sito “Silere non possum” in appelli, attribuiti ad anonimi cardinali, a chiarire parole ed accuse inaccettabili.

Il neo- Prefetto, dal quale ci si aspetta “qualcosa di molto diverso”, è chiamato ad un’attenta verifica di tutti i testi che saranno pubblicati a nome e per conto della Santa Sede, che dovranno essere “coerenti con il ricco humus del perenne insegnamento della Chiesa e al tempo stesso accolgano il recente Magistero”.
Ma, come si è premurato di far sapere urbi et orbe attraverso i social e messaggi di commiato dalla sua comunità diocesana, accogliendo con squisita disponibilità la sua dichiarazione di incapacità a trattare la complessa materia degli “abusi”, il papa – che fortissimamente lo ha voluto in tale ruolo ed ha vinto le sue remore con l’ultima chiamata dal letto d’ospedale durante il ricovero post-intervento all’addome del 7 giugno scorso – lo ha esonerato dall’occuparsi di tali questioni.
Ed è stato messo nero su bianco anche nella citata Lettera a firma papale – anche se qualcuno ha insinuato che sia stata scritta dal diretto interessato, ghost-writer del regnante – essendo “stata creata una Sezione specifica con professionisti altamente competenti per le questioni disciplinari – specialmente relative agli abusi sui minori”.

Poiché la piaga degli abusi va ben oltre quelli sui minori, che già di per sé è qualcosa di estremamente drammatico e dagli effetti deleteri sulla Chiesa, la seguente affermazione di mons. Fernández: “io non mi sento pronto e non sono stato formato per queste questioni” viene stigmatizzata come “incredibile, francamente scandalosa” dal sito para vaticano “Il Sismografo”. L’esame dell’incarico conferito da Bergoglio ad un altro dei suoi fedelissimi si conclude con l’amara costatazione: «Peccato che il Prefetto dimezzato, che la Praedicate Evangelium [all’Art. 70] dice che è responsabile delle due Sezioni, sia già stato dispensato di una parte rilevante dei suoi compiti».
E restano in attesa di risposte (se mai arriveranno!!!) incalzanti interrogativi.
«Qualcuno è in grado di spiegare ufficialmente che cosa si vuole comunicare?
La lotta contro gli abusi nella Chiesa ora è secondaria?
Perché questo guazzabuglio?
Chi lo sa ce lo dica. Sarebbe un importante contributo».

“Guazzabuglio” reso ancor più confondente e sconvolgente – per chi ancora prova un minimo di sconvolgimento per fatti e misfatti che si registrano sotto il cielo dell’universo ecclesiale– da una denuncia arrivata da BishopAccountability, un gruppo statunitense, con sede nel Massachusetts, che monitora l’approccio da parte della gerarchia cattolica delle accuse di abusi sessuali a membri del clero.
Il gruppo ritiene “preoccupante” la recente nomina di mons. Fernández, perché nel 2019 non credette “alle vittime che accusavano un sacerdote dell’arcidiocesi di La Plata di aver abusato sessualmente di alcuni ragazzi”. Sacerdote che poi si suicidò nel dicembre dello stesso anno, a seguito di un ordine di arresto.

https://ilsismografo.blogspot.com/2023/07/stati-uniti-bishopaccountability-il-neo.html

Per finire: una nota di leggerezza a fronte della pesantezza della questione riferita.
La Chiesa si risveglierà col “bacio” del suo… futuro… Principe? Sì: perché tutto lascia supporre che il neonominato Prefetto della Dottrina della Fede sarà del numero dei “nominati” per il prossimo concistoro, ipotizzato per l’autunno a venire.
Perché cito il “bacio” e sempre che non si rivelerà come quello di Giuda?
Perché, non solo si presta all’alleggerimento ricercato, ma anche perché il presule viene ritenuto “esperto” nella materia, avendo al suo attivo – tra le oltre 300 pubblicazioni elencate nel CV – il saggio sull’argomento, dal titolo esegetico “Sáname con tu boca. El arte de besar”.

Il Prefetto di fresca nomina, entrante a metà settembre, ha comunicato anche ai fedeli della sua diocesi che si trasferirà già ad agosto nell’appartamento “in mezzo al verde” – per non fargli soffrire troppo l’allontanamento dall’alloggio in Argentina da cui attualmente gode delle meraviglie della campagna – messo a sua disposizione e scelto personalmente dal papa.
Ed ha tenuto a sottolineare di aver voluto condividere pure questo dettaglio complementare per far “vedere la sensibilità e la squisita carità di Francesco”.

Quanto a me: il papa nel ruolo di “agente immobiliare” (non) mi mancava…

Maria Michela Petti
03 luglio 2023