Mammolette

8 Marzo 2025 0 Di EH(?)

Una violetta, ormai traslucida, fra le pagine di un libro degli anni andati dimenticato su un ripiano della libreria da sostituire.

Difficile risalire fra i ricordi al momento e al motivo della sua conservazione e provare a risvegliare quel profumo che, per istanti o forse per giorni, avrà stimolato il mio olfatto.

È il momento di lasciarla andare con i pezzi del mobile usurato dal tempo.

Senza rimpianti.

E senza lasciar posare il pensiero su piantine che potrebbero, per la durata di un tempo imprecisabile, profumare l’aria e abbellire un ambiente – ora come ora -impregnato di immagini evanescenti nella bassezza di fiorellini, equivalente al basso grado della loro statura, e nella fragranza rubata a profumazioni in natura per diffonderne la scia con prodotti elaborati in fiorenti laboratori, per meri scopi commerciali.

Tuttavia, e non per volere indotto: il pensiero, nella piena libertà incondizionata, si sofferma su quella piuttosto folta distesa di mammolette inodori, che hanno ingannato – con la loro falsa modestia – lo sguardo sgombro da pregiudizi di sorta e offeso irrimediabilmente la buona fede. Non per lo strappo di un sogno ad occhi aperti, ma per la resa alla crudezza di una realtà svelata dal finale a sorpresa di una recita durata fin troppo.

E: mi sono ritrovata a scoprire, là dove si erano fissate immagini riflesse di apparenze, nient’altro che il retro-integro di una parete occupata da uno specchio, infranto da uno dei tanti casi fortuiti che la vita ci riserva e che sulle prime mi ha lasciata di sale con nell’animo l’amaro del suo sapore.

Le apparenze nulla possono soltanto su cose inanimate.

Alla lunga, però, il gioco allo specchio e degli specchi non riesce più a confondere vita natural durante chiunque per una volta – forse anche due o tre – sia caduto nell’inganno ordito da anime belle… in apparenza…

E: alla fine dei giochi si scopre anche il veleno che è in radice, come è proprio della … violetta odorata…

Maria Michela Petti
08 marzo 2025