Grazie

28 Aprile 2020 1 Di EH(?)

Sono stati giorni, questi ultimi, nei quali mi è sembrato di dondolare su un’altalena… come quando ero bambino…. alti e bassi, su e giù… ricordi di una vita che fu, di un capitolo bruscamente interrotto, non chiuso come può esserlo un libro dopo che sia stato letto fino in fondo, ma come un libro letto a metà che venga gettato seccamente via anzitempo.

Una lama finissima ma estremamente tagliente ha trafitto il mio cuore tre anni fa.
Ferite che non si possono rimarginare.

Poi, dopo tre anni, una carezza lieve, composta, educata, a modo. Nulla a che vedere con la violenza dirompente di quell’inizio aprile 2017….

Assolutamente inaspettata ed ormai insperata. Ho riscoperto con sollievo come le parole possano lenire e curare oltre che distruggere e annientare.

Il mio GRAZIE ad una persona che ho scoperto essere di una correttezza e di una educazione fuori dal comune. Ha trattato me e la mia famiglia con estremo rispetto ed umanità. Ogni sua parola – pur muovendosi in un labirinto di cristallo – ha saputo essere pesata, rispettosa non solo di me ma anche degli ‘altri’. Nessuna parola fuori dalle righe, attenzione minuziosa ai dettagli ed ai particolari.

Come ho già avuto modo di scrivere questa mattina, le lacrime versate in questi giorni sono state lacrime “dolci”, che cadono su ferite ancora sanguinanti, che ancora bruciano, lacrime di commozione dopo tre anni di dolore.

Ancora un GRAZIE di cuore anche a chi, questa mattina ha avuto il coraggio (perché di coraggio ce ne vuole tanto e queste persone lo hanno avuto) di riprendere il documento pubblicato sabato scorso, integrandolo.

Un saluto ed un abbraccio a tutti coloro che in questi giorni si sono manifestati, a coloro che hanno commentato ed anche a coloro che, pur leggendo, non l’hanno fatto (per comprensibile paura).

Con affetto,

Eugenio

Roma, 27 aprile 2020