La nuova Legge Fondamentale dello Stato della Città del Vaticano (2)

23 Maggio 2023 0 Di EH(?)

Di particolare interesse, almeno per me, la compendiosa e sostanziale illustrazione, sul quotidiano “Domani” del 20 maggio 2023, a firma del prof. Gian Maria Vian – già direttore del “L’Osservatore Romano” – della nuova Costituzione dello Stato vaticano.

Legge Fondamentale che – come si sa – entrerà in vigore il 7 giugno prossimo, poco meno di un mese dopo la sua emanazione avvenuta il 13 maggio scorso, abrogando la vigente ancora per una manciata di giorni, emanata da Giovanni Paolo II il 26 novembre 2000, che entrò in vigore il 22 febbraio 2001. Cioè dopo circa tre mesi. E questo è uno dei particolari evidenziati in alcuni dei tanti articoli giornalistici sull’argomento che ho avuto modo di leggere.

Personalmente non sono stupita dal margine temporale ristretto fissato per la messa in atto della nuova Carta costituzionale. E non solo per il susseguirsi di “novità” nel governo dello Stato e della Chiesa, introdotte a ritmo frenetico durante il pontificato corrente. Ma soprattutto perché essa mi appare – senza presunzione di certezza assoluta – come la veste cucita su misura al corpo di norme innovative e di modifiche apportate alle precedenti, già messe in pratica nel corso di quest’ultimo decennio.

Prassi consolidata, che certamente sarà oggetto di corretta valutazione da parte degli storici, e da tempo doverosamente segnalata con i validi rilievi del caso da autorevoli osservatori e – di notevole importanza – da esponenti di un certo calibro della stessa gerarchia ecclesiastica.

E significativamente sintetizzata nel titolo dell’editoriale sopra accennato dello storico delle religioni e docente universitario a La Sapienza di Roma, prof. Vian: “La nuova legge fondamentale del Vaticano conferma il ruolo centrale del papa sovrano”.

Editoriale che ha dissipato le perplessità che mi aveva suscitato la lettura del testo, riconciliandomi con i miei pensieri, non del tutto al riparo da futuri probabili turbamenti, a motivo di una situazione che si ripresenta identica a sé stessa ogni due per tre…

Per il momento: resto nella luce accesa dall’articolo di fondo dell’illustre vaticanista che analizza nei tratti essenziali, ricollegandosi anche ai giudizi di giuristi e personalità di Curia del passato, la stesura e le variazioni delle tre (con l’ultima di imminente entrata in vigore; «la terza – sottolinea – in una storia che non ha nemmeno un secolo di vita») Leggi a fondamento dello Stato della Città del Vaticano, fin dalla data della “rinascita” del «minuscolo stato del papa, il 7 giugno 1929, con lo scambio delle ratifiche dei Patti lateranensi».

«Un’entità (si legge nelle prime righe dell’articolo) che per le sue caratteristiche uniche – il pontefice riunisce in sé tutti i poteri – fu subito definita “necessariamente, irriducibilmente, ineluttabilmente anormale” dal grande giurista Francesco Ruffini».

A questa si accompagnano altre citazioni fortemente pertinenti: vere e proprie perle storiche che contribuiscono al valore dell’editoriale circostanziato, che non intendo sminuire con osservazioni parziali e non certo all’altezza.

Il professore rileva subito anche la scelta “non a caso” della data ordinata per l’entrata in vigore della Costituzione firmata da Francesco.

Ha prevalso ancora una volta la “fretta”… per celebrare, in anticipo, il centenario?

https://ilsismografo.blogspot.com/2023/05/vaticano-in-vigore-dal-7-giugno-la.html

Maria Michela Petti
22 maggio 2023